venerdì 30 novembre 2007

le cuoche in provette

Circa un mese fa un'amica ha avuto la brillante idea di aprire un nuovo blog oltre al suo (giusto perché non aveva una cippalippa da fare, sia chiaro), contenitore di ricette semplici per chi non sa cucinare. Il mio entusiasmo quando l'ho visto è stato enorme, era un blog potenzialmente divertente, e così... si. Gliel'ho stravolto. Ora scriviamo in due (ehm ehm... amica sbrigati a postare qualche nuovo intruglio!), e da normali ricette che erano sono diventate spassosi momenti da passare in cucina. Non ci trovi semplici istruzioni su come dosare gli ingredienti come e preparare le pietanze, bensì un'elenco di cazzate che se le fai tutte è capace che alla fine ti mangi un piatto delizioso.
FairyVisions e Ladyluicuoca (la sottoscritta!) vi aspettano di là per avvelenarvi.

"Mentre il tutto scoppietta allegramente e ti schizza il piano cottura che proprio ieri sera avevi lavato, accidenti, fatti un esame di coscienza. Perché secondo me da qualche parte hai un paraschizzi. Usalo, no?"

"Pulire il petto di pollo da eventuali scorie e tagliarlo a cubetti. Accertarsi che il pollo sia di natura animale, non umana, anche se preferireste."

"Portare a ebollizione e cuocere a fuoco medio alto (medio o alto a seconda di quanti schizzi di olio vi centrano al primo colpo) fino alla completa cottura delle zucchine (se vi piacciono poco cotte arrangiatevi un po’ come vi pare)."

giovedì 29 novembre 2007

fatti di cronaca

Un'immensa massa di panni, con un fronte di 3 metri circa, si è abbattuta nella cabina armadio in casa degli sposi Lui e Lei.
Doppia slavina in cabina
tanta paura, nessun ferito

Lei, rimasta "sepolta" durante un'escursione, è riuscita a liberarsi e a mettersi in salvo.


Napoli - Una doppia slavina si è abbattuta ieri sera in casa degli sposi Lui e Lei: si tratta di un'area a 3 metri di altezza vicina alla stanza da letto, situata precisamente nella cabina armadio.
Lei si trovava in zona per motivi tecnici dovuti alla svestizione, quando è stata raggiunta dalla slavina, miracolosamente non riportando lesioni: è riuscita ad liberarsi senza l'aiuto di nessuno dalla massa di panni. Anche lui, presente nei paraggi (sotto il piumone, ndr) al momento della piccola valanga, ha raccontato di non aver visto nessuno in difficoltà.
Tutto è successo poco dopo le 24, ora italiana, quando la prima slavina (seguita a ruota dalla seconda) si è staccata a quota 3 metri scendendo fino a 2, con un fronte frastagliato di cappotti e maglioni di circa 1 metro. La parte della cabina interessata è di circa 5 metri. I più grandi scienziati d'Italia, in sede di consiglio straordinario, hanno espresso una teoria secondo la quale "Non si tratta del bel tempo e del sole che favorisce il rischio di valanghe, qui c'è la mano dell'uomo".
Ma torniamo all'episodio di ieri.
"Mai vista una cosa del genere. Dall'Everest si sono staccati due enormi masse di panni che mi hanno investito fortunatamente non ferendomi. Posso dire di essere una miracolata, ho già prenotato un viaggio a Lourdes" commenta Lei. Una nota dell'Ansa di pochi minuti fa indica Lui, testimone del fatto, come l'intervistato che ha dichiarato "'Sti scienziati andassero a cagare, io non c'entro niente!"
Mentre la montagna è stata prontamente ricostruita, le indagini volte ad identificare e acciuffare lo stronzo che ammonticchia cappotti pantaloni e maglioni come fossero stracci proseguono. Purtroppo si attendono nuove valanghe nei prossimi giorni. C'è chi dice che potrebbe trattarsi in quel caso della "mano di una donna, che prende e butta tutto per aria in preda alla disperazione".

regina regis


Brividi, palpitazioni, eccitazione! Un orgasmo, direi. Finalmente dopo aver sbavato per mesi sulle offerte del mio club privato di acquisto preferito on-line, e dopo aver elemosinato una carta di credito in ufficio (ché è ovvio che io non ce l'ho altrimenti sarei sempre sottosopra), ho acquistato due paia di stivali megagalattici!!! Sono fiera di me, fiera della mia collega che s'è fatta trasportare dai fantasiosi modelli per cedere al paio di stivali bianchi proprio come la sottoscritta, fiera di dividere con lei le spese di spedizione e di aver utilizzato lo sconto di 6 € che giaceva da tanto sotto forma di codice in una vecchia mail di registrazione. E fiera di lui: alla fine, gira e volta, la carta me l'ha data Illo. No, non me le regala. Si, gli faccio un bonifico. Ma tanto chi se ne frega dell'insensibilità maschile... ho comprato delle scarpe bellissime pagandole una minchiata!!!!

alla ricerca del caffè

Mia madre ha sempre desiderato per me un marito premuroso, un uomo forte, protettivo, uno di quelli che darebbero la vita per la propria donna, una di quelle rare perle che al mattino la sveglierebbe con un bacio mentre il crucrucru della macchinetta del caffè avanza e per la casa si diffonde un profumo magico. Mia madre non sognava lui. No. Perché quando la mia sveglia suona sono io a spegnerla. Perché quando mi rotolo nel letto cercando la forza di alzarmi lui è lì, ad occhi chiusi e ronfante come una marmitta bucata, ignaro del fatto che un nuovo giorno sia arrivato. Perché quando raggiungo la cucina spero sempre che la notte oltre al consiglio abbia portato anche la colazione, che puntualmente e ovviamente non c'è mai. Perché quando col mugugno e uno sbadiglio entro in bagno so per certo che quando ne uscirò lui sarà ancora imprigionato nel mondo ovattato dei sogni. Perché quando perderò mezz'ora per capire cosa indossare e imprecherò non trovando la soluzione lui si sveglierà di soprassalto chiedendomi che ora sia. Perché quando gli risponderò che sono le 8 mi ripeterà la solita cantilena "Cazzo è tardi, perché non mi hai svegliato?". Perché quando gli dirò che l'ho chiamato circa 7 volte non mi crederà e continuerà a farfugliare "Ma cazzo ma è tardi, ma perché non mi hai svegliato?". Perché quando sarò pronta per uscire di casa lui sarà ancora sotto le lenzuola che si crogiola al calduccio. Perché quando arriverò in ufficio, alle 9, sarò cosciente del fatto che forse è appena entrato sotto la doccia. No. Mia madre sognava un uomo che facesse quantomeno il caffè al mattino per me. Che delusione dev'essere per lei. Tzè.

martedì 27 novembre 2007

la conta

Maggio, 39 post: un nuovo amore nasce, il blog. M'innamoro di lui e in pochi giorni per dimostrarglielo lo riempio di post come fossero carezze.
Giugno, 69 post: due mesi prima delle vacanze la voglia di evadere è tanta, così scrivo per dimenticare invece di bere per ulcerare.
Luglio, 56 post: smania di partire, di salutare, di navigare.
Agosto, 44 post: diario di un pescatore provetto alle prese con pochi ami e qualche tonnetto.
Settembre, 32 post: cazzo, il lavoro ricomincia davvero, non era un sogno.
Ottobre, 25 post: cazzo, il lavoro è cominciato già da un mese, e non ho nemmeno il tempo di andare in bagno a far pipì, figuriamoci di scrivere cazzate!
Novembre, 15 post: un mese che vola fregandosene della tua lentezza ad elaborare concetti da esporre sotto forma di parole in un post. No, non è l'amore per il blog che sta finendo, non sono i dottori che mi tolgono il respiro, non è il troppo lavoro. E' che proprio non me ne andava, che proprio di battere le dita sulla tastiera non ne volevo sapere, almeno fino ad oggi. Che giorno è? 27? Se 30 giorni ha novembre con aprile giugno e settembre ciò significa che ho a disposizione altri tre giorni per scrivere baggianate e recuperare il tempo perso a rimurginare.
Ce la posso fare. Si.

air action vigorsol black ice

Le adoro. Sono le mie gommine preferite, e non capisco per quale motivo non piacciono a molti. Tant'è che offrendole ad amici nessuno mai le accetta. Lui addirittura dice che le compro perché non gli piacciono, così non me le consuma. Cretino.
La verità è che la liquirizia mi fa impazzire, e queste Vigorsol sono gli unici chewingum che la contengono ad essere così gustosi e freschi.

Ieri come al solito mi sono accorta di aver finito il mio pacchetto, così trotterellando allegramente in pausa pranzo raggiungo un tabaccaio. Frugo tra mille scatole colorate e trovo quello che cercavo, un nuovo pacchetto nero fiammante di Vigorsol. A pomeriggio lo apro, pregustando il sapore frizzantino del confetto, ma quando ne prendo uno ho una strana sorpresa. Le caratteristiche macchie nere sul rivestimento bianco del chewingum si sono trasformate in aloni e chiazze turchesi. Toh! E che è 'sta roba!
Immediatamente scrivo alla Perfetti Van Melle, chiedendo delucidazioni in merito, e ottengo risposta! Mica come quei deficienti della Coelsanus che li contattai un anno fa per aver trovato un verme enorme in un barattolo di peperoni arrostiti, e da cui non ricevetti la benché minima risposta!!! No! La Perfetti tiene ai suoi clienti, tanto da rispondere in maniera esaustiva e mandarti un incaricato a domicilio per ritirare il prodotto incriminato, farlo analizzare e darti una logica spiegazione scusandosi per l'accaduto. Ora attendo una loro telefonata per accordarci su giorno e ora del ritiro, sperando di tutto cuore che mi regalino una confezione formato famiglia dei miei chewingum prediletti! Eh!

mo basta!

Da oggi si cambia tiritera per tornare alle vecchie e sane abitudini. Ho cominciato stamattina, vestendomi tutta colorata di giallo sotto un cappottino nero, luce nel cielo tenebroso di questa fredda giornata. Mentre mi attardavo a scegliere i capi da indossare pensavo proprio che dopotutto volente o nolente il Natale arriverà. E con esso arriverà anche il momento di aprire gli scatoloni con gli addobbi, ora sonnecchiosi in un ripostiglio impolverato. Sono solita acquistare gingilli e decorazioni in netto anticipo rispetto a dicembre, solita piazzarli a destra e a manca in casa prima del tempo. Per cui, se proprio devo dirla tutta, sono in ritardissimo. Da oggi VOGLIO sentire l'aria natalizia. Da oggi VOGLIO organizzarmi le feste in famiglia. Voglio sapere dove saremo il 24, dove il 25, dove il 26, dove il 31 per il lungo cenone di Capodanno, dove il 6 per riempire i nipotini di calzettoni di dolciumi e carbone zuccheroso.
Insomma, basta. Basta con questi noiosi esami che più li fai più continui a farne di nuovi, ché la sete dei dottori non si placa mai, nemmeno con le ferie di fine anno. Basta. Perché c'è chi davvero soffre mentre qui c'è qualche cospirazione contro lui e me per farci soffrire ad ogni costo, quando invece - ne sono convinta - siamo sani come pesci. Voglio che l'unica nostra sofferenza ora si riduca a mangiare meno schifezze. Voglio che lui trovi il coraggio di evitare la sua adorata mozzarella visto l'alto colesterolo e di accompagnarmi all'Ikea per cominciare a impacchettare regali. Voglio finalmente comprare lampade e lampadari per sostituire quelle odiose lampadine appese a un filo, che da oltre due anni spuntano indecentemente ancora dalle pareti. Voglio spendere in cazzate tutto il salvadanaio di lui: decise per la comunione dei beni? e allora comunione sia. Voglio che il falegname si tolga il gesso dalla gamba e ricominci a lavorare sulla nostra cassapanca, ormai sono mesi che io, i pacchi di pasta sparsi in cucina e le provviste per la settimana l'aspettiamo. Voglio sorridere, ridere, amare e coccolare. Voglio sentirmi ancora dire "Amo ma stamattina come cavolo ti sei vestita??" ché vuol dire che mi sono svegliata per il verso giusto, fantasiosa e birichina. Voglio preparare lo strudel di mele con gocce di cioccolato, ché mi viene davvero bene e addolcisce la giornata. Voglio scrivere, giocare, vivere, sognare. Voglio volere. Si può fare?

lunedì 26 novembre 2007

meno di un mese

Quest'anno non sento il Natale. L'aria natalizia intendo. Non mi soffermo davanti alle vetrine per scoprire che quel delizioso paio di guanti lo regalerò a Tizio e quel maglione blu oltremare a Caio. A dirla tutta è un po' che mi sembrano opache, vuote e tristi. Ormai sono settimane che non acquisto nulla, se non una busta di latte per la colazione e un pezzo di pane per accompagnare un pasto.
Sto aspettando con impazienza che i negozi rimangano aperti anche di notte per invogliarti a comprare ogni ben di dio, e che per strada risuonino musichette natalizie trasmesse in filodiffusione fino a farti venir voglia di uscire di casa. E vorrei capire che fine devo fare a Natale. Se passarlo con parenti davanti ad uno spaghettino con le vongole in un'atmosfera magica e satura di affetto o con la tv accesa, soli io e lui, con un caldo brodino e un termosifone a riscaldarci il cuore.

venerdì 23 novembre 2007

ma parliamo d'altro

Parliamo di lui. Che martedì l'ho costretto a farsi il prelievo con me, perché pensavo che la mia sideremia fuori norma fosse dovuta al nostro viaggio in Africa e alla profilassi antimalarica fatta con il Malarone, medicinale costoso e pesante come un macigno per il fegato. Parliamo di lui che ha la sideremia alta proprio come me. Parliamo di lui, che per domani ha già deciso di avere impegni, ché un altro prelievo non lo vuol fare. Di lui che se io son cacasotto lui è peggio. Che mi sbianca al primo gradino dei 50 che ci hanno portato e porteranno al laboratorio. Di lui e delle sue analisi di martedì scorso, che quando stamattina la dottoressa ne ha visto i risultati ha strabuzzato gli occhi chiedendosi come fosse possibile che avessimo più o meno gli stessi valori. Manco avessimo fatto una vicendevole trasfusione. Di lui che mi ha appena chiamato dicendomi di aver vinto un'asta su ebay, e che non ha ancora capito che prima di pagare il tizio con la paypal deve rimborsare me per avergli anticipato i soldi delle analisi. Di lui a cui ho ripetuto che domani mattina non si tratta di un prelievo di saliva, ma dell'ennesima provetta di sangue. Di lui che non sa cosa sia la mononucleosi e del perché la dottoressa pensa che l'abbiamo contratta entrambi. Parliamo d'altro. Parliamo del fatto che tutto era nato da un calcolo per poi andare a finire alla "malattia del bacio". Del fatto che dovrò fare comunque un'altra ecografia per assicurarmi che gli organi sotto il mio addome funzionino a dovere. Parliamo del colesterolo alto del mio caro amore, che ieri sera ha deciso di cominciare la dieta con pizza e birra. Parliamo d'altro, perché l'argomento "salute" mi sta rompendo un po' i coglioni ultimamente, eh. E che monotonia. Tzé.

mercoledì 21 novembre 2007

accidenti accidentaccio

Ho tenuto la mente impegnata a vagare tra desideri e paure. Tra quello che vorrei e quello che non vorrei. Ho tenuto mente e braccio impegnati, l'una con i pensieri, l'altro con i prelievi. Ne ho fatti due nel giro di una settimana, perché gira e rigira ti pareva che c'era qualcosa che non andava. E quella cosa che odora di rosa ma rosa non è si chiama sideremia. Ce l'ho alta, accidenti, e per ora non si trova nessuna ragione del suo perché. E assieme a lei anche le piastrine sembra siano impazzite, ché sono in tante a far sciopero. Sono stata obbligata a fare altri accertamenti, obbligata dal medico, dal tizio del laboratorio di analisi, da lui, dalla mia fifa. E ora mi sento appesa a un filo, come un calzino bucato, dal quale spunta la curiosità di sapere e di conoscere. Che palle. Che strapallissime di due palle così. Aspettare fino a venerdì.

sabato 17 novembre 2007

rassegnazione

Lo bacio sulla fronte. E' il mio usuale saluto del mattino. Gli accarezzo il viso, lo guardo un'ultima volta rimboccandogli le coperte, gli sussurro un "Ciao amore, non fare tardi" ed esco di casa. Ma ieri sentendosi salutare è rinvenuto, e con una flebile voce mi ha risposto "Che palle, oggi mi tocca andare da Castorama per lavoro".
Già, che palle eh? Per te che ami con tutto te stesso quei capannoni pieni di cianfrusaglie da bricolage, che affiancano Mc Donald's e negozi di elettronica... che stress ti toccherà affrontare, poverino. Ti immagino ansimante tra gli scaffali mentre cerchi esclusivamente quello che serve al tuo capo, stremato dall'eccessiva pubblicità che fa capolino ad ogni angolo bombardandoti di super offerte, mentre vorresti stare al posto mio, dietro ad una scrivania, davanti ad un monitor, per otto ore di fila. Si, ti immagino. Povero, povero tesoro del mio cuore.
Sono sicura che avresti preferito di gran lunga attendere l'autobus alle 8 del mattino per mezz'ora, ghiacciandoti come acqua nel freezer, per accorgerti che non sarebbe mai arrivato e così decidere di prendere il treno per fare un paio di fermate e riprendere il pullman che ahimé era rotto, e attendere 3/4 d'ora che ne arrivasse un altro, e finalmente alle 9.30 giungere a pochi km dall'ufficio e rimanere bloccato da un bus incendiato dal quale scendevano decine e decine di viaggiatori per salire sul tuo, saturo d'aria di puzzo e di persone, e arrivare alle 10 al lavoro, dopo due ore di estenuante viaggio, in ovvio ritardo. Si, l'avresti di certo preferito.

Alle 11 mi rendo conto che hai fatto prima di me a giungere a destinazione, accorgendomi che il cellulare squillava facendo lampeggiare il tuo nomignolo sul display.

Lei: "Uè scè tutt'a posto?"
Lui: "Si senti una cosa velocissima, vedi su internet quanto costa la stampante Canon pdhgsp?"
Lei: "Si, aspè..."
Lui: "Muoviti."
Lei: "Sta sui 70 euro."
Lui: "E le opinioni cosa dicono?"
Lei: "Che è un'ottima economica cacata."
Lui: "Ok, ora vedi quanto costa la Epson ldhfaif."
Lei: "Mmm... 100 euro circa."
Lui: "Opinioni?"
Lei: "Buone, ma considera che in generale la Epson è un'ottima stampante."
Lui: "E vedi pure la Canon ojhasvj..."
Lei: "Ma fammi capire... perché non chiami il vostro informatico e chiedi a lui tutte ste stronzate??? Io ho da lavorare!"
Lui: "Veloce, dai."
Lei: "Costa all'incirca 60 euro, sempre economica cacata."
Lui: "Ma stampa anche foto A4?"
Lei: "E che cazzo ne so??? Non c'è scritto sulla confezione???"
Lui: "Qui dice solo 15x15 però sulla foto c'è un A4 che esce dalla stampante."
Lei: "Senti non lo so, non me ne frega e mo fammi lavorare."
Lui: "Vabbè cià."

Non passano due minuti che comincio a chiedermi da quando in qua Castorama avesse messo in vendita stampanti. Bah. E perché le commissioni nei centri commerciali toccassero sempre al mio povero marito rimaneva un Mistero della Scienza.

A cena lo aspetto fino a tardi, con un risotto ormai diventato colla, e vino rosso a tenermi compagnia. Si presenta alle 22, trionfante e sorridente, venendomi incontro con un enorme scatolo tra le mani. I miei occhi si spalancano con veemenza, il battito del cuore accelera, le mani mi iniziano a prudere.

Lei: "Cazzo fa quella stampante in questa casa????"
Lui: "Come che fa???"
Lei: "Non era dell'ufficio????"
Lui: "Era per noi!"
Lei: "NOI???? Quando avrei dovuto capire che quella cacata su cui mi chiedevi consulenza era NOSTRA?????"
Lui: "Ma io..."
Lei: "E poi io la stampante ce l'ho già, ed è pure una dio di stampante!!!"
Lui: "Pensavo di toglierla e di tenere questa..."
Lei: "EEEEEHHHHHH? Ma il film quando è iniziato? La regia di chi è?? Chi cazzo ti ha detto che la mia stampante non la volevo più??????"
Lui: "Ma io pensavo avessi capito per telefono che si trattava della stampante per casa nostra..."
Lei: "Già. Ti ho fatto da consulente per ritrovarmi una cacata in casa che tra due giorni ti romperai già le palle di usare. NO. Non la voglio, venditela. Riportala indietro. Vedi tu ma qui non c'è posto per lei."

Sono appena passate 24 ore circa, e lui è accanto a me che sta giocando con il nuovo gingillo, che s'è fregato mezza risma di fogli A4 per fargli sputare inchiostro e che ha pure avuto il coraggio di rubare il MIO cavo usb della MIA stampante che giace lì, inerme, davanti alla sfilata di una bonazza fuori ma stronza dentro dalle cartucce fiammanti e dagli ugelli allineati manco fossero esperti militanti.

E ora finalmente posso anch'io dare la mia seria e meditata opinione dopo aver visto una foto stampata con la Canon PIXMA MP180: avevo ragione, è una grandissima economica cacata.

mercoledì 14 novembre 2007

o mi mangio la minestra o mi butto dalla finestra

Scialuppa di salvataggio nel mare in tempesta, salvatore degli affamati nei periodi di carestia, economico rimedio naturalchimico ai sintomi quali spossatezza svogliatezza e pigrizia. Sono le minestre e le zuppe Knorr. Che oltre ad essere ottime per le fresche serate d'autunno aiutano le massaie in carriera a preparare un gustoso pasto con la minima fatica e il massimo dei risultati.
Ieri sera ho cenato alle 19, purtroppo cosciente di non poter più rimandare le analisi del sangue che il caro medico curante mi aveva prescritto un mese fa. E una volta rimandai perché avevo una fame da lupo la sera prima, e un'altra perché tornando a casa mi resi conto di avere scongelato il pollo al mattino, e un'altra perché avevo il ciclo. Insomma, avevo provato tutte le tecniche di evasione d'esame, per cui mi toccava prendere una seria decisione vestendomi di maturità e sottomissione. Cosa potevo cenare di leggero se non un'allegra Minestra di Anellini che così invitanti, dalla foto sulla busta, per un attimo erano riusciti a farmi sorridere? Nulla. Giro la confezione per essere sicura di non sbagliare dosi di eventuali ingredienti da aggiungere, e mi accorgo che quella che ho in mano è per 3 porzioni di minestrina. Tre?? Ma siamo sicuri??? "Dunque, lui farà tardi come al solito, io devo mangiare subito, mmm... si, mi cucino tutte e tre le porzioni". Che mangio in piedi, ciotola bollente in mano, mentre sfoglio il volantino con le offerte del supermercato. Beh, era ottima. Tre misere porzioni ma ottime, e stamattina il mio sforzo di non colazionare è valso a qualcosa, ché le analisi le ho fatte e non sono nemmeno svenuta!
Sarà stato tutto merito di quell'adorabile vecchina che m'ha punto il braccio. Quando le ho detto che volevo stendermi preventivamente le avrò fatto venire in mente qualche dolce e piccola nipotina. Ha rovistato nella sua borsetta, che beava sul lettino incurante di lacci emostatici, alcol e siringhe, e ne ha estratto una caramella. Con gli occhi a imitare un sorriso mi ha sporto la mano.

Vecchina: "Ecco, prendi la Rossana, quando pungo mettila in bocca e vedrai che non sentirai dolore."
Lei: "Ehm, dottoressa, veramente non è per il dolore che mi stendo, ma perché la pressione m'abbandona."
Vecchina: "Tu prendila e non ti preoccupare, puoi masticarla mentre ti faccio la siringhina."
Lei: "E se mangiassi qualcosa di salato invece del dolce?"
Vecchina: "Eh???"
Lei: "Ecco... avrei portato una busta di Giambonetti, sono pieni di sale, e il sale aiuta a far salire la pressione, no?"
Vecchina: "..."
Lei: "Allora, posso?"
Vecchina: "Eh. Mi ridia la caramella allora."

Sono stata bravissima, non ho battuto ciglio, e mentre m'annodava il laccio la mia mano sinistra accanto alla bocca stringeva due Giambonetti, pronti per essere buttati giù, al sapor di prosciutto, alle 9 di mattina. Stavo si per accasciarmi tra le braccia della mia collega accompagnatrice assistente al lettino una volta in piedi, ma questo, dopotutto, è solo uno stupidissimo e insignificante dettaglio.

martedì 13 novembre 2007

avviso alla cittadinanza

L'innevata cima dell'Everest spicca maestosa nella cabina armadio. Pare che siano previste slavine nelle prossime ore, e nonostante il preavviso della protezione civile lui si comporta come se il problema non fosse il suo. Anzi, più la cima cresce più sembra orgoglioso della sua opera di impilamento.
Sono giorni ormai che sciopero dal mio ruolo di casalinga, giorni che mi rifiuto di ripiegare tutti i suoi vestiti e riordinarli nell'armadio. Nonostante ciò il nostro rapporto pare rafforzato, io lo amo, lui mi ama, e vissero felici e contenti sommersi da una montagna di panni. Giuro che stasera gli frego la sua amata Canon e fotografo lo scempio per rendere pubblico lo stato di degrado in cui versa quel paio di metri quadrati. Che il premio Pulitzer me lo consegneranno senza battere ciglio domattina con tanto di cornetto e cappuccino.

lunedì 12 novembre 2007

holter 24h

Mi sento alquanto incerottata. Immagino domattina quando il dottore strappandomi le garze adesive mi farà una ceretta in petto. Per ogni peletto che mi toglierà gliene spinzetterò uno dal naso, così vediamo chi è più duro tra me e lui.

venerdì 9 novembre 2007

indossare un capo H&M sopra le righe, anzi... sopra i pois!

Arrivano momenti della vita in cui è necessario essere audaci. Coraggiosi, impavidi e sicuri di sé. Bene, quel momento è arrivato.
Stasera andrò ad una mostra d'arte moderna, mmm perlomeno credo si tratti di questo. Così, durante il rituale della vestizione, stamattina ho scelto di indossare un abito fuori dai canoni, peraltro usato solo una volta giorni addietro. Fiera di me stessa, mentre lo specchio mi sorrideva, ho completato l'opera con un'alzata di capelli stretti in una sottospecie di chignon, e un cerchietto giallo senape doppio quasi quanto una corsia d'autostrada. Ho salutato lui che russava beato, svegliandolo involontariamente con un soffice bacio al miele, e la sua immediata reazione aprendo gli occhi e osservandomi per un attimo è stata un'enorme risata del tipo "Aahahhahahahaha ahahhahaha ahhahahahhahahahahhah". Credo di aver reso l'idea.
Per strada fortunatamente nessuno ha avuto una simile reazione, tranne il conducente dell'autobus che stavo per perdere. L'ho rincorso avendolo proprio di faccia, e man mano che mi avvicinavo vedevo l'espressione dell'autista cambiare dallo stato "Che palle, inizia un'altra giornata nel traffico" a quello "E questa come cazzo s'è conciata??". Correndo il cappotto svolazzava, e giustamente lasciava intravedere quantomeno i colori che indossavo. Grazie al cielo mi ha aperto la porta, continuando a guardarmi con gli occhi sbarrati e senza nemmeno rispondermi quando gli ho sussurrato affannata un gentilissimo "Grazie mille". Avrà pensato che sono pazza.
In ufficio fortunatamente l'ambiente non è ostile essendo pieno di creativi, per cui ho varcato la soglia a cuor sereno.

Collega n. 1: "Uà sembri uscita da un manga, ti devo fotografare assolutamente! Sei l'unico raggio di sole in questa giornata uggiosa!"
Collega n. 2: ":-O"
Collega n. 3: "Mamma mia come sei bella!"
Collega n. 4: "Sembri uscita dalla favola di Hänsel e Gretel!"
Collega n. 5: "Uà che bon bon che sei oggi, una vera caramella, anzi no, una bambola!"
Collega n. 6: "Sei meravigliosa, oddio sei bellissima, mamma mia come sei bella, ti giuro una favola, dio mio non ci posso credere, sei incredibile" (con le lacrime agli occhi, ma non fa testo né il giudizio né la lacrima, sta fuori come un balcone 'sto collega)
Collega n. 7: ":-O :-O :-O"
Collega n. 8: "..." (La verità è che il collega n. 8 è il mio compagno di scrivania e oggi mi ignora alla grande. Guarda bellino che non mordo eh! Tzé!)

I grandi capi non mi hanno ancora intravista. Meglio, altrimenti è capace che mi spediscano una bella lettera di ammonizione o direttamente al manicomio.

mercoledì 7 novembre 2007

bello che è l'amore mio!

Due gonne mi sembravano un po' pochine come regalo per il mio compleanno, così mi sono messa alla ricerca di qualche volo low cost, e finalmente l'ho trovato. Gli ho servito orari e prezzi su un piatto d'argento, via sms, aspettando che mi dicesse la parolina magica: prenota!
Così senza che lui si sia reso ben conto di avermi regalato un viaggio, ho prenotato, e... si va a Praga! Certo, bisognerà attendere febbraio, ma poco ci manca, visto che in giro scintillano già le vetrine dei negozi ricche di gingilli natalizi. Ora mi tocca andare alla Feltrinelli a fare il pieno di guide turistiche, eh. Che bella vita, che vita bella.

lunedì 5 novembre 2007

44 gatti

Non uno di più. 44 soggetti deliranti sotto l'effetto dell'alcol mi hanno reso le pulizie del giorno dopo un vero inferno. Devo ammettere che però non hanno rotto nulla, tranne un piccolo vaso di ceramica. Era appoggiato in cima al frigorifero. E mi arrovello le meningi perché non capisco chi e perché abbia messo le mani lassù, a quasi due metri da terra. C'è da dire comunque che stavolta mi ero premunita occultando soprammobili e suppellettili la cui vita avrebbe potuto subire una brusca interruzione. Quadri dalle pareti, lampade, specchi, piante, poltrone e cuscini tutti relegati nello studio chiuso rigorosamente a chiave, come la camera da letto. Ché non avrei voluto trovare come l'anno scorso salsicce sul copripiumone e pantofole dentro i piatti sporchi. "Che animali" direte voi. Che amici, dico io. Sono loro che hanno reso la festa unica, sono loro che rendono la mia vita bella com'è. E seppure scombinati non li cambierei con nessun altro al mondo, soprattutto ora che hanno imparato ad utilizzare la mia lista dei desideri!! Mi sono rifatta il corredo intimo, tra lingerie in pizzo e collant da diva!
Lui invece mi ha regalato... uhm... beh... diciamo... due gonne. Si, perché ieri l'ho trascinato in un centro commerciale e alla cassa di un negozio, e con molta nonchalance gli ho detto "Beh, che fai? Me le regali tu?". Non ha potuto dirmi di no, visto che per il compleanno è riuscito a farmi dono solo di macchie su macchie sull'impermeabile anni '70 prestatogli da mio papà per completare il suo travestimento da maniaco sessuale. Un maniaco che ha dato spettacolo. I video su Youtube fanno un baffo a quelli girati venerdì sera a lui. Canottiera e calzettoni bianchi, boxer e impermeabile. Non entro nel dettaglio altrimenti potrei finire prima del tempo in un angusto feretro sotto terra. E ora non ne ho assolutamente intenzione, ché c'è ancora un pezzo di torta caprese nel frigo e vorrei mangiarla prima di morire.


I passanti per strada di sicuro avranno pensato che un morto ci fosse davvero in casa. Perché fuori dal portone avevo affisso un manifesto simil funebre, redatto con la collaborazione del mio collega e amico fidato. Non ho idea di cosa abbiano pensato poi, quando al suo arrivo alla festa ha tappezzato la via e le scale di casa di altri manifesti in risposta al mio. Ha una fervida fantasia, è un vero tesoro, simpatico e gioviale, intelligente e con uno spirito d'artista eh, ma nessuna delle sue qualità migliori è servita a fargli usare lo scotch di carta invece del biadesivo. Staccando i cartelli dalle pareti nella scala sarà venuto via un kg di pittura e intonaco. Conta il pensiero.


Bene, 30 anni li ho compiuti. Ho raggiunto una certa maturità. Niente più festicciole da adolescenti, né feste in maschera con lapidi e ragnatele. Ora sono una donna. Ed è per questo che ho deciso: l'anno prossimo organizzerò un pigiama party. Così magari gli invitati cercheranno di non fare tanto i discoli e di sporcare di meno, consapevoli che poi gli toccherà dormire sul pavimento.

sabato 3 novembre 2007

tanti auguri a Lei tanti auguri a te

Probabilmente saranno state le 4.30 quando io e due amiche siamo riuscite a ficcarci sotto le coperte nel lettone mentre lui ronfava collassato per conto suo in un'altra stanza. Ho capito una cosa dall'esperienza di questa notte: la lista dei regali sul blog funziona! Cavolo avrò avuto almeno 10 paia di calze, 10 completini intimi e 10 libri! Un sogno!!
La festa è stata altamente alcolica. Non hanno lasciato nulla oh! Non una bottiglia di rhum né di vino né di gin. Per non parlare del succo di frutta alla pera. Se avessi comprato altra roba avrebbero finito anche quella. Ci siamo dav



Credo di essere ancora ubriaca. Meglio smettere di dire cazzate, penserò domani a come scrivere un post in lingua italiana.








venerdì 2 novembre 2007

dai dai che ci siamo...

Sarei dovuta andare dal parrucchiere, accidenti! Ho i capelli che sembrano aver visto un fantasma prima del tempo! Arruffati e dai ricci smorti, con quella riga nera all'attaccatura chiaro segno di sciatteria. Mettiamoci pure quei dannatissimi capelli bianchi e il quadretto è dipinto. Altro che diavolessa, stasera non c'è bisogno che mi vesta: sono una perfetta zombie.

Insaccati e formaggi sono finiti nel mio carrello stamattina, con una lentezza degna della più moscia delle lumache. Ho creato una fila interminabile al banco salumi, ché funzionava una sola affettatrice. Il gastronomo voleva fucilarmi insieme agli altri clienti, quando ad ogni richiesta aggiungevo un "Me le faccia sottilissime le fette, grazie". La cassa poi... come m'ha vista s'è bloccata. Sarò stata mezz'ora in attesa che la sistemassero. E la solita fila, dietro di me, era pronta con i bazooka per uccidermi in breve tempo.

Sistemato il sistemabile e pulito il pulibile ho cominciato a infornare i ruoti preparati ieri con una mia carissima amica. Senza di lei non ce l'avrei mai fatta, visto che lui oltre a starci tra i piedi con la macchina fotografica per immortalare attimi dal backstage, è giusto andato a comprare due chili di pasta. Ovviamente non era nemmeno quella che gli avevo chiesto, vabbè.

Ho una fame... tutta questa roba davanti ai miei occhi e nulla che possa assaggiare! C'è un profumo di parmigiana nell'aria che tra un po' svengo. E quando toccherà alle lasagne entrare in forno... e ai cannelloni??? Oh dio meglio che metta qualcosa sotto i denti, altrimenti stasera i mostri non mangeranno un tubo.