venerdì 12 novembre 2010

Il dente malato

E' un cagasotto. L'ho sempre saputo, e non sono mai riuscita a correggerlo.
Stamattina mi chiama alle 8:53, mentre era di volata in un'altra lontana città, dimenticandosi che da quando abbiamo cambiato vita sono solita dormire finché capperi mi pare.

Lui: "E' arrivata la mia ora"
Lei: "In che senso?????"
Lui: "Mi fa male un dente"

Che quando dice mifamaleundente vuol dire che è davvero arrivato alla frutta. Che davvero se lo farebbe estirpare dal primo ciarlatano senza laurea nel suo studietto di 3mq.

Lei: "Che pensi di fare?"
Lui: "E che domanda è!!! Devo andare dal dentista!"
Lei: "Nel senso... vuoi andare dal mio o vuoi andare da qualsiasi altro dentista, convinto che il mio sia un killer?"
Lui: "Dal tuo."

Cerco di svegliarmi, sonnecchiosa e con occhi inumiditi dall'aria mattutina che entra dalla finestra lasciata aperta... Iphone. Tasto centrale. Telefono. Contatti. Dentista. (Tanto non risponde mai).
E mi risponde!! Cazzo alle 9 di mattina mi risponde bello pimpante senza curarsi della mia sonnolenza postnottem. Gli parlo brevemente di Lui, che lui non aveva mai avuto modo di guardarlo tra lingua e denti. Gli parlo del cagasottismo di cui soffre, e con un po' di solidarietà mi chiede di fargli fare un'ortopanoramicadigitale.

Lei: "Amo, ho parlato con il dentista, ti vede lunedì ma solo per controllo, e ha bisogno che gli porti un'ortopanoramicadigitale"
Lui: "Che cazzo è???"
Lei: "Una radiografia ai denti!!"
Lui: "E chi me la fa????"
Lei: "Uno studio radiologico"
Lui: "E quando me la faccio fare che non ho tempo????????"
Lei: "Allora non rompere le palle e fammi dormire."

Avevo sonno. Altroché.

venerdì 15 gennaio 2010

Downshifting

Vabbè, mettiamola così. È un anno che ci stiamo pensando, ed ora finalmente... cambiamo vita.
Non che non siamo felici di questa città difesa a spada tratta sin dalla nascita, non che non lo siamo del lavoro o dei nostri amici. No. È che veramente ci siamo rotti i coglioni.
Lui è Lei quindi evadono, per terre fertili e calde, perché possano vivere con più serenità, sempre innamorati, prendendo il tempo per quello che è: tempo. Tempo che ci divide da quel giorno in cui - diciamocelo chiaro e tondo - qualcuno ci ficcherà in una tomba o ci brucerà per riempire un'urna vuota e fredda.
E quando quel giorno arriverà né LuiLei vorranno avere rimpianti, rimorsi, uh l'avrei voluto fare, oh che schifo di vita che ho condotto, ah se avessi respirato almeno un po' d'aria buona.
Così, senza aver avuto il culo di vincere un 13 all'enalotto, un 14 a totocalcio o un 10+ a Win for Life, come praticamente tutti i nostri conoscenti hanno insinuato, cambiamo vita.
Il primo passo già è stato fatto: vendere casa.
Il prossimo è: estinguere il mutuo. Che finora ci ha tolto il respiro.
Terzo: lasciare il lavoro. Perché non è che evadiamo continuando a lavorare da dipendenti. No.
Quarto è: con i soldini che restano acquistare una nuova casa, in un'altra regione, dove la vita costa meno, la gente è splendida e il paesaggio è una favola.
Quindi: dare inizio una nuova vita, in Salento. Con una casa di proprietà che non sia costata tanto, senza debiti con banche, finanziarie o strozzini che siano. Con la gioia di svegliarsi alla mattina senza sapere la giornata cos'abbia in serbo per te. Fotografando ogni spettacolo che incontreremo, facendo un bagno nel mare pulito di maggio sotto un sole già bollente, pescando per mangiare. Ché di fame, una cosa è certa, non moriremo.

C'è chi tutto 'sto sproloquio lo chiama downshifting, c'è chi ci ha scritto libri, chi ne ha elogiato pregi e messo in chiaro problematiche. C'è chi ha avuto il coraggio di provare a downshiftingare, e chi, come noi, sta mettendo tutto se stesso per riuscirci senza finire sotto un ponte a chiedere l'elemosina. Che God ce la mandi. Possibilmente buona eh.