lunedì 19 maggio 2008

auguri scè...

Chiamo chiamo e non risponde nessuno. Sembra che abbiano tutti di meglio da fare che rispondere al telefono. Ho una voglia matta di raccontare, e nessuno vuole ascoltarmi. Di raccontare che ieri lui è cresciuto di un anno, che gli ho regalato un obiettivo nuovo per la sua fotocamera digitale, che ha fatto 500 foto in una sola giornata, che il tempo era una merda e che poi è diventato splendido, che ci siamo fatti 30 tutor avanti e indietro per arrivare e tornare da Roma, che siamo stati tra automobili, aerei e treni velocissimi, che abbiamo pranzato in una piccola osteria nei vicoli della città, che abbiamo dormito ore su un prato ricco di sole con teste di marmo a scrutarci dall'alto della loro colonna, che 6 ore di capitale sono durate il tempo di un bicchiere di vino, che a sera stanchi nel letto abbiamo rivisto ogni singolo scatto, che sorridevamo davanti a quello del dalmata che beveva ad una fontana, che ricordavamo il turista che ci aveva perso dentro il cellulare, e che forse era ora di chiudere gli occhi e di cominciare un nuovo anno insieme. E che per la prima volta nella mia vita oggi ho fatto tardi al lavoro per un orrendo motivo, che il solito treno di pendolari sul quale viaggiavo si è schiantato contro un'auto, che il deficiente che la guidava aveva due bambini sul sedile posteriore, che la macchina era accartocciata sotto il muso fumante del vagone, che ho dovuto camminare a piedi per dei chilometri, che ho tardato miracolosamente solo di un'ora, e che quell'incosciente con i suoi piccoli sono ancora vivi a quanto dicono i giornali. E che ho bisogno impellente di una doccia e di una ceretta, e che non so cosa cazzo cucinare, e che - come al solito - ho voglia di riabbracciarlo.
E che forse l'unico modo che mi resta per raccontarmi è questo.

mercoledì 30 aprile 2008

Me-me

No. Cioè. Torno sul blog per non rischiare di dimenticare la password causa inutilizzo e mi ritrovo incatenata da quella grandiiiiiissssima Segretaria Perfetta. Tzè.
Quasi quasi che copio e incollo dal suo post ahahhahahaah

REGOLAMENTO:
– Indicare il link di chi vi ha coinvolti
FATTO!
– Inserire il regolamento del gioco sul blog
EBBE' CERTO!!!!
– Citare 6 cose che vi piace fare e perché
E SE NON VOLESSI??
– Coinvolgere altre 6 persone
OMMIODDIO
– Comunicare l’invito sul loro blog
STAMM APPOST.

1) Dunque, mi piace tornare a casa dal lavoro. Yeah!
2) Mi piace mangiare, sperimentare in cucina e preparare manicaretti per le persone a cui tengo, organizzare una bella tavola e chiacchierare davanti ad un piatto e un paio di bei bicchiere di vino.
Ehm... Segretaria scusa ma copio e incollo sul serio visto che condivido! Ho cambiato solo il numero di bicchieri di vino, che uno era troppo poco.
3) Mi piace pensare e creare.
4) Mi piace guardare alcuni reality, si. Fanculo. Alcuni mi piacciono proprio e non me ne vergogno, alla faccia di chi s'ammorba tutte le sere con a turno Vespa, Santoro, Mentana, Floris e compagnia. Peccato che è finito il Grande Fardello. Ma meno male che tra pochi mesi comincia l'Isola dei Formosi! Eh.
5) Mi piace sfottere la mazzarella alla gente. Giocare, sorridere, divertirmi con poco.
6) Mi piace fare shopping, soprattutto sulle bancarelle, mi da più gusto.
Segretà ti copio anche questa!!!!!

e poi
7) Mi piace da matti maritemo!!!!!!!


E mo a chi rompo le palle? Ci penso e domani vi faccio la sorpresa, ora devo proprio andarmi a scofanare una pizza con le amiche.

venerdì 11 aprile 2008

il week end decisivo

Non è mio costume parlare di politica, tant'è. Dopo questo week end di intensa grattatura di capo per decidere di qua o di là di su o di giù spero che almeno se do il voto a chicchessia quel chicchessia mi scrolli il mutuo di dosso. Che non se ne può più, giuro.
Ehi, tu, signor Chicchessia, visto che ci sei... un ritocchino anche alle bollette del gas? Eh? Che ne dici se pò ffà?

giovedì 10 aprile 2008

H

Oh tu navigatore.
Oh tu navigatore che digiti H su Google.
Oh tu navigatore che digiti H su Google che ti catapulta qui.
Oh tu navigatore che digiti H su Google che ti catapulta qui che non è proprio quello che desideravi.

Che cazzo andavi cercando?
Ti prego, toglimi questa curiosità! Che diavolo è H (chiamata acca in italiano) se non l'ottava lettera dell'alfabeto italiano? Cos'è? Dimmelo ti prego... o rischio di Hsciarmi.

mercoledì 26 marzo 2008

New fashion

Sono morta. Da sola, in casa, senza che nessuno fosse lì a prendersi cura di me.
Dopo il funesto evento mio figlio ormai cresciuto si è sposato, ha avuto un marmocchio con una tipa, e Lui si è stancato. Così ora, invece di passare le ore a esaurirsi con la vita dei Sims, passa il tempo a sfogliare un forum francese di auto abbandonate. E' alla 300esima pagina e vuole arrivare alla 2894. Magari lo facesse per acculturarsi... no. Non capisce un'H di francese. Guarda solo le figure.

venerdì 14 marzo 2008

Capita

Capita che quando sei nell'autobus una signora ti si avvicini furtivamente. Capita che ti chieda "Scusi, potrebbe togliermi una curiosità?". Capita che tu sia proprio davanti alla porta e immagini che tipo di richiesta voglia farti ("Scende alla prossima?"). Capita che tu annuisca e che la signora ti faccia la fatidica domanda.

Signora: "Ma il colore dei suoi capelli è naturale?"

E capita che tu debba rispondere con sincerità.

Lei: "No, è un rosso praghese."

Capita pure che ci sia traffico, e che tu ti trovi costretta a porgere sentiti ringraziamenti alla signora per i complimenti che ti ha fatto, un tantino eccessivi, ma pur sempre piacevoli.
Capita che però non ci veda granché bene, e che tu ti senta sollevata. Ché all'attaccatura la riserva segreta di capelli bianchi è già spuntata. Tzé.

mercoledì 12 marzo 2008

Come scorre in fretta la vita...

Siamo già invecchiati. Abbiamo i capelli bianchi. Nostro figlio ha 10+ a scuola ma il preside dopo una cena a casa nostra non ha voluto darci l'iscrizione alla scuola privata... reazione normalissima visto che:
  1. Quando è arrivato a casa nostra Lui ha pensato bene di lasciarlo solo per farsi una doccia
  2. Lui non contento uscito dalla doccia se n'è fatta subito un'altra
  3. Lei gli ha fatto fare il giro della casa chiudendogli la porta in faccia ogni volta che entrava in una stanza
  4. Gigi ha dormito tutta la serata sul divano senza cenare e senza nemmeno salutare il preside
  5. Lui ruttava a tavola mentre mangiava
  6. Per la disperazione il preside ha bevuto tutta la serata

Stasera secondo me saremo già morti.
Che merda di vita. Che vita di merda. Meno male che mentre lui continuava ad esaurirsi con i mostri c'era il Doctor House a farmi compagnia vah.

martedì 11 marzo 2008

La fissa

La fissa consiste nel tornare a casa dopo una più o meno estenuante giornata di lavoro, accendere il portatile, e piazzarsi sul divano a vegetare davanti a un gioco deficiente. E quando lui ne prende una... c'è poco da fare. La fissa del gioco con le palle, durata tre mesi. La fissa del gioco della miccia, durata un paio di mesi. La fissa del gioco del sottomarino, durata una settimana. La fissa del gioco della pesca, durata tre settimane. La fissa dell'OranonpossoNonvedichestogiocando.
Puoi spegnere la luce? NoncivedoOranonpossoNonvedichestogiocando.
Puoi controllarmi la posta? MachivuoichetiscrivaOranonpossoNonvedichestogiocando.
Puoi aprire la porta? LasciabussareOranonpossoNonvedichestogiocando.
Puoi rispondere al telefono? TantoètuamadreOranonpossoNonvedichestogiocando.

Ora è il periodo della fissa dei Sims. Quegli ometti che non ho mai capito che razza di lingua parlino.

Lei: "Gaudio e Gioia nei nostri cuori! Hai cambiato gioco!"
Lui: "Siiii ora gioco ai Sims!"
Lei: "Mm-mm."
Lui: "Ho creato una famiglia, guarda! Abbiamo pure un bambino!"
Lei: "Abbiamo?"
Lui: "Certo, non vedi? Questa con i capelli ricci sei tu, e questo qui io."
Lei: "Mm-mm."

Ha una famiglia. Si. E ieri sera era entrato nel delirio più totale. Mentre cercavo di guardare la tv lo sentivo imprecare. Roba del tipo "'Sto creaturo ha rotto le palle! Non c'è più pace in questa casa!! Cazzo era il mio giorno di riposo e mi sono svegliato presto come un cretino! Sta baby sitter nun sape fa niente, mo la licenzio! Ma che cazzo piangi a fare! Che vuoiiiiii!!!!"
Il delirio.

La sua famiglia è composta da Lui, Lei, e... Gigi. Un piccolo marmocchio scassapalle che frigna in continuazione. E certo, con una famiglia così!
Lei che mentre il bimbo piange accende lo stereo cominciando a ballare come una demente. Lui che dopo aver russato una notte intera fa colazione con le patatine fritte. La culla che ce n'è una in tutte le stanze per evitare di stancarsi troppo. Lei che dà il biberon al pupo e poi invece di buttarlo nel cestino lo butta a terra. La baby sitter che è una vecchia bacucca che non sa manco cambiare il bambino. Gli amici che mandano lettere minatorie visto che Lui e Lei non li cacano più manco di striscio. Gigi che cresce, non vuole andare a scuola e ha paura di morire. Lui che frega il computer al piccolo per giocare al posto suo facendolo affogare dalle urla.

Dio santo meno male che è solo un gioco. Peccato che un gioco porterà mio marito all'esaurimento.

sabato 23 febbraio 2008

la mensola che ticchetta

Ha ticchettato dal primo momento in cui è stata affissa al muro. Ad ogni minimo movimento tellurico, 0,0001 gradi della scala richter, la mensola ticchettava. E ha ticchettato fino a mezz'ora fa, perché adesso è stesa a terra nell'attesa di una nuova e migliore affissione.
Saranno state le lasagne delle 15.30, che le ho cominciate a cucinare alle 14, a fare il miracolo. Mentre lavavo i piatti delle 16 ho sentito trapanare e imprecare.

Lei: "Che stai facendo??"
Lui: "Cazzo!"
Lei: "Ooooh che stai facendooooo??"
Lui: "Sto riattaccando la mensola!"
Lei: "Ti senti bene?????"

E' la prima volta che lo vedo prendere un'iniziativa del genere. Sono sempre stata io a tartassarlo fino allo sfinimento per fargli fare qualche lavoretto di casa.
Finito di lavare i piatti e di ridare lucentezza al piano cottura che mi inveiva contro ormai da settimane, raggiungo lui e il suo trapano. E quello che vedo mi lascia senza fiato.

Lei: "Ma sei cretino??????"
Lui: "Perché?"
Lei: "Ma stai trapanando senza togliere il computer da sotto??? E il router?????? E la mia macchina fotografica??????????"
Lui: "Ma chi cacchio me l'ha fatto fare oggi..."
Lei: "Voglio vedere se sotto c'era la tua bella Ferrarina!!!"
Lui: "Infatti l'ho spostata!"
Lei: "Stronzo. Levati che tolgo il mio Mac."

Povero computer, tutto impolverato, con le lacrime che gli scorrevano sul monitor immacolato. L'ho coccolato per più di un minuto, un'eternità passata ascoltando il trapano in sottofondo. Ecco, ora la parete ha qualche buco in più, tanto intonaco in meno, e la mensola è stata riattaccata. E tutto grazie alle mie lasagne.

Peccato che l'ho sentita or'ora ticchettare di nuovo. Merda.

venerdì 22 febbraio 2008

manca qualcosa

Il tempo. Non trovo un minuto di tempo (se non stamattina, a quanto pare) per dedicarmi al blog. Sembra che le incombenze lavorative incombano un po' troppo ultimamente. Faccio pipì due volte al giorno in ufficio, una in pausa pranzo e una prima di andar via. E' come se una volta seduta il culo mi si incollasse alla sedia. Riesco giusto a fare una giravolta grazie alle rotelle. Beh? Vi sembra giusto?? Non ho avuto neanche il tempo di pubblicare qualche foto di Praga, non di dirvi che in 5 giorni di vacanza ceca tant'era il tempo che avevo che sono addirittura riuscita a farmi coccolare i capelli in un salone di bellezza. Ceco ovviamente. E ammetto di aver fatto una magra figura al momento di pagare... porca miseria come sono cari!!!

Lei: "Ehm... quanto ti devo?"
Parrucchiere: "1500 Corone."
Lei: "Eh??? (60 euro???????)"
Parrucchiere: "Si, purtroppo per i tanti capelli che ha ho dovuto usare 4 tubetti di colore, quindi viene a costare di più."
Lei: "Ah. In Italia invece anche se ne uso 10 pago sempre per 1. Non è che una dai capelli lunghi e folti debba pagare più di una che ce li ha corti!"
Parrucchiere: "Beh qui no. 1500 Corone."
Lei: "Ok."

Infilo la mano nella tasca interna del piumino per prendere i soldini che Lui mi aveva lasciato per farmi bella. Cazzo. Cazzo!!! Sono solo 1400 Corone.

Lei: "Ehm... ecco... ho solo questi soldi, sai... mio marito non pensava che avrei pagato così tanto! Ma stasera te li porto! Giuro."

Sul volto del parrucchiere inizia a dipingersi la tipica espressione del cazzolosapevocheeranapoletanastastronza. Sul mio, il terrore.

Lei: "Giuro, per davvero!! Ti fidi di me?"

Mi aspettavo la risposta alla Kate Winslett sulla prua del Titanic, "mi fido di te". E invece.

Parrucchiere: "No, non mi fido."
Lei: "Credimi!!!!! Ti lascio il mio documento d'identità!"
Parrucchiere: "Dai, fa niente. Pagami solo 1400 Corone. E ora get away from here."

St'imbecille taccagno. Però belli i capelli che mi ha fatto.

lunedì 18 febbraio 2008

Tutto volge al termine


Birra chiara, nebbia densa, fumo alla nicotina, passeggiate infinite, artisti di strada e fotografie...
Cazzo siamo tornati a fare???

sabato 9 febbraio 2008

domani a quest'ora siamo lì...

Reggo!!! Si, ce la posso fare!!! Quello che mi sembra sia raffreddore non lo è! No! Non ho mal di gola! Assolutamente! Non farà freddo, ci sarà sicuramente una temperatura mite simile alla nostra primavera! Un sole splendente e nessuna nuvola ad oscurare il cielo!!! Non avrò bisogno di tachipirina, né di vitamina C! Né di imodium ché il mio intestino non soffrirà a suon di goulash!!! Sarà una fantastica vacanza lontani dal lavoro, non incontreremo ladri, né incapperemo in borseggiatori!!! Non ci fregheranno al cambio, né entreremo in un McDonald's per la disperazione!! Domattina non dovremo svegliarci presto perché l'aereo è solo alle 11.30! E al check-in ci daranno i posti migliori senza aver fatto un metro di fila!!! E soprattutto le valigie stasera si faranno da sé!!!!!!!!!

Odio dover fare dell'auto convincimento.

giovedì 7 febbraio 2008

oggi 1,00 EUR = 25,6198 CZK

-3

-2

-1

0

No. Non si tratta di un conto alla rovescia, ma delle temperature medie che troveremo a Praga. Finalmente quei due biglietti che alla fine non si sa chi di noi due li abbia pagati verranno convertiti in carta d'imbarco. Finalmente potrò ricongelarmi di nuovo dopo la strabiliante e indimenticabile esperienza in montagna. Finalmente visiterò una farmacia della capitale europea parlando in ostrogoto per far capire al tizio in camice bianco che ho bisogno di un'aspirina. Ché ovviamente come in tutte le partenze che si rispettino non è che mi senta granché eh. Così oltre all'incubo neve che mi costringerà ad acquistare scarpe adatte in quel di Praga dovrò anche pregare che i miei globuli bianchi non decidano di mettersi in sciopero. Sarebbe l'ennesimo tentativo di far andare il mio corpo in fallimento nel posto sbagliato e al momento sbagliato. Tzé.

lunedì 4 febbraio 2008

si si sto bene

Mia mamma è preoccupata. Mi ha chiamata parlandomi con una voce alquanto allarmata.

Mamma: Come stai? ma sicura di star bene? stai passando un momento nero? ti va di parlarne?
Lei: Mamma... sto benissimo!
Mamma: E allora perché non scrivi sul blog?
Lei: Perché ho avuto una settimana più che piena... e nemmeno un attimo per farmi lo shampoo. Eh.
Mamma: Ah.

Eh. Che ti credevi?

mercoledì 30 gennaio 2008

un coso buono e duro

Raramente lui resta a casa in malattia, raramente significa al massimo due giorni l'anno. Per il 2008 dunque siamo a posto, visto che i due giorni li ha spesi lunedì e martedì. Ed è stato ieri che è avvenuto il miracolo.
Quando l'ho salutato prima di immergermi nel fresco sole mattutino, lui era lì sonnecchioso sotto il piumone, con le labbra a bacio pronte per avere un dolce stampo dalle mie.

Lei: "Ciao amori... a stasera!"
Lui: "Buon lavoro..."
Lei: "Ehm... ma perché non mi fai trovare una bella cenetta pronta?"
Lui: "Vabbè..."
Lei: "Si ma non pronta nel senso formaggio e affettati..."
Lui: "E cosa dovrei fare??"
Lei: "Beh prova a cucinare!"
Lui: "Ma non ne sono capace!"
Lei: "Guarda che se segui passo passo una ricetta ci riesci eccome!"
Lui: "Boh, non lo so, vedrò, mah, forse."

La giornata si è rivelata estenuante, il lavoro ha martellato fino a tardi la mia testolina stanca, tanto tardi da farmi perdere il treno. E come se non bastasse ci si è messo pure l'ascensore. L'ascensore della morte, come lo chiama la domestica della casa accanto all'ufficio. Stronza. Che aveva quasi ragione. Ci son rimasta dentro bloccata per buona mezz'ora, tempo impiegato a far suonare l'allarme, a urlare portiereeeeeeeee, a cercare quel cazzo di pacchetto di chewingum che proprio non voleva uscir fuori dalla mia borsa e a chiamare lui per avvertirlo che avrei fatto tardi.

Lei: "Uè amò sono rimasta chiusa in ascensore!!!"
Lui: "Ah vabbè a dopo"
Lei: "Ma comeeeee!!! Non capisci? Faccio tardi, non so quando arrivo ché qua pare che sia un palazzo fantasma! Non c'è nessuno che mi aiuti!"
Lui: "Meglio! Ora devo andare."
Lei: "Meglio??? Dove devi andare oh???"
Lui: "Scusa, ho da fare, altrimenti succede il 48! Ciao."
Lei: "..."

E di treni ne ho persi due.
Ma durante il tragitto, ormai libera da quell'infernale gabbia saliscendi, sul mio volto cresceva un enorme punto interrogativo. Vuoi vedere che stava cucinando davvero? E cosa mi avrà preparato? E... la cucina sarà ancora integra? Fino a quando non sono arrivata a casa e ho bussato alla porta, per poi entrare e sentire un profumo di.... di...... uhm....... di?

Lei: "Amo ma allora hai cucinato!!"
Lui: "E ti ho lavato anche i piatti!"
Lei: "Ma dai? E cosa hai preparato?"
Lui: "Non te lo dico! Ehm... però ti ho distrutto uno strofinaccio..."
Lei: "Vabbè fa niente, basta che non mi hai sfasciato la cucina!"

Tempo 20 minuti che lui apre il forno e ne caccia un coso. Una specie di pizza ripiena. Supercalorico alla faccia della dieta, ripieno di provola, pancetta affumicata, salsiccia e cannella. Un coso buono, anche se un po' duretto. Un coso che sa di amore, di lui che impasta per me, che dimentica di mettere il sale, che fa sbrodolare dappertutto le uova dopo averle versate sulla farina... Un coso che mi ha fatto felice, così felice da farmi amare mio marito ancora di più. Per la prima volta ha cucinato per me il mio tesoro... ha davvero cucinato per me...

martedì 29 gennaio 2008

Voci

Al telefono...

Tizio: "Ah comunque volevo farti gli auguri, ho saputo!"
Lei: "Saputo cosa???"
Tizio: "In paese la voce si è diffusa...!"
Lei: "Di quale voce parli??"
Tizio: "Oh andiamo, lo sanno tutti che aspetti!!!"
Lei: "Cazzo sono ingrassata talmente tanto???"
Tizio: "Mmm... cioè non aspetti??"
Lei: "Non aspetto e non prevedo di aspettare!"
Tizio: "Ah erano solo voci allora..."
Lei: "Direi di si."

Mi metto a dieta. Ho deciso.

sabato 26 gennaio 2008

Ladra di sdraio

Ho commesso un reato. Appropriazione indebita di sdraio. Se non altro mi son seduta, visto che in questa baita del cavolo hanno terminato tutte le sedie. Se mi arrestano non opporrò resistenza, tutt'altro! Trascinerò io i carabinieri in caserma, con uno spirito nuovo e gioioso. Anzi... Quasi quasi lancio un appello: venitemi a prendere! Ammanettatemi!!! Sono su un manto bianco da poco più di un'ora e mi sembra già un'eternità...

venerdì 25 gennaio 2008

pronti... partenza... via!

Mi tocca. Sono sana come un pesce. Certo, ho un po' di rimasugli influenzali ma tutto sommato sto bene. Per cui stasera mi toccherà fare le valigie in tutta fretta e farmi letteralmente trascinare nel gelo più totale, nel bianco che più soffice non si può, in montagna. Il solo pensiero mi strugge, mi tormenta, lesiona quel po' di quella gioia che questa meravigliosa giornata di sole ha resuscitato in me. Che palle la montagna. Che palle non poter sciare e stare seduta come un'allocca al sole con quel vento ghiacciato che ti taglia la testa in due fettine. Che palle aspettare la salita e la discesa dalla pista di lui. Che palle mantenergli una sdraio vuota e litigare con i furbetti che se la vorrebbero rubare. Che palle fare la fila al gabinetto nella baita stracolma di fighettine in tute alla moda. Che palle arrivare al tuo turno che entri in bagno e ci trovi un putrido lago e tu che ti devi spogliare, far pipì e rivestirti in fretta perché fuori altrimenti ti fanno un mazzo così. Piazza la borsa, levati il giubbino, abbassati il pantalone, attenta a non fargli toccare terra, calati le calze, calati i calzettoni, calati le mutande, fai plin plin, rimettiti le mutande, tirati su i calzettoni, tirati su le calze, tirati su il pantalone, rimettiti il giubbino, rimettiti la borsa, scarica e prega che quello schifo non pensino sia stata tu a combinarlo. Che palle togliersi i guanti per fumare una sigaretta. Che palle tenere la macchina fotografica a portata di mano ché lui vuol farsi immortalare con la cima innevata come sfondo, con l'amico sotto braccio, con lo sci conficcato nella neve, con l'occhialino a specchio e il dentino brillante al sole, con il culo a terra dopo una caduta. Che palle cioncarsi dal freddo e finire in un'ora l'unico libro che ti sei portata. Che palle aspettare con ansia che il sole si nasconda dietro qualsiasi cosa per poterti lamentare del freddo e svignartela a casa. Che palle e che strapalle il viaggio, l'arrivo, le pulizie, il letto da fare disfare e rifare. Mamma che palle.

lunedì 21 gennaio 2008

la stanza dedicata

Acquistammo casa un paio d'anni fa, ricavando anche una stanzetta che sarebbe dovuta essere quella di un più che futuro pargoletto. Tutta colorata, verde mela e bianca, ha già un letto che finora è stato utilizzato da svariati ospiti, una zanzariera da soffitto, quadri e quadretti, disegni e disegnini. Ora finalmente quella stanza ha un nome: magazzino abbandonato. Ci lavoricchio da giorni ormai, ed è così che lui la chiama. E invece di darmi una mano a sistemare borse e borsette, sciarpe, spille e gomitoli di lana, ha ben pensato di mettere in piedi il suo studio fotografico proprio lì dentro. Quindi ora la stanzetta del nostro più che futuro figlio viene ad oggi presentata a chiunque come magazzino abbandonato con studio fotografico incorporato.
Non pensavo che mi sarei fatta prendere così la mano. Non pensavo che cucendo cucendo mi sarei tanto appassionata e divertita nel creare gingilli e pupazzi. E sapere che lui è felice di fotografare i miei risultati, vedendoseli poi pubblicati sul web, mi rende fiera, come donna moglie e compagna di vita. Sono contenta che a lui piaccia ciò che faccio, e lui è contento che a me piaccia ciò che fa lui. Detta in poche parole: mi sto infeltrendo.

venerdì 18 gennaio 2008

tu scii e io sciò

Dannatissimo raffreddore. Respiro a malapena, sento una mano che con forza mi tappa il naso, un pugno dato a tratti in testa e brividi caldi e brividi freddi. Sto una merda. E a causa mia non si va in montagna! Povero lui, che desiderava da tanto percorrere piste innevate con gli sci ai piedi mentre io invalida avrei passato la giornata al gelo con un libro tra le dita come stalattiti. Uno strazio evitato, ecco cos'è. Perché a star ferma su una scomoda sdraio sorretta da un vento ghiacciato aspettando l'ennesima risalita e ridiscesa dall'impianto di mio marito non ce l'avrei fatta. Mi dispiace solo per gli amici con cui avremmo dovuto condividere questo week-end. Ché pare sempre che ogni volta che ci invitano io stia ammalata. Giurin giurello che non baro, mai detta una bugia in proposito!!! Tzè!

mercoledì 16 gennaio 2008

campo di battaglia

Mi sono fatta prendere la mano. Torno a casa e invece di riordinare prendo feltro cotone lana spille stoffa bottoni e perdo tempo a creare per il mio nuovo amore. Tanto che sono innamorata che pure lui l'ha capito. E invece di essere geloso mi asseconda, tornando a casa con un treppiedi per la sua Canon, con lampade ultrasucchiacorrente e gabbie di luce per fare le foto ai miei prodotti. Già... ha perso la testa, e tra un po' perderà anche il conto in banca. Lo chiameranno dicendogli che ormai è tardi, che ormai ha speso tutto, rosso compreso, e che non può più essere loro cliente. Lo chiameranno per dirgli che uno così meglio perderlo che trovarlo. E io sarò lì, a raccogliere i cocci di una vita martoriata dalle spese pazze, cercando disperatamente un conto migliore per lui, che sia senza spese e con un tasso di interesse del 90%. Che qua non si campa più accidenti.

venerdì 11 gennaio 2008

i miei nuovi stivali!!!

Ci hanno messo un po' di tempo ad arrivare, ma al rientro dalle ferie erano lì, in portineria. Oggi finalmente ho indossato quelli bianchi, sconvolgendo chiunque mi incrociasse per strada e in treno. Ho lasciato tutti a bocca aperta, non so se pensassero Ma tu guarda questa qui che stivali orrendi oppure Bellissimi!!! Chissà dove li ha comprati!!!
Visto che ieri sera lui mi ha pronosticato quella di oggi come una giornata nuvolosa ma senza pioggia, dopo aver consultato la sua meravigliosa stazione meteo che al Centro Epson Meteo gli fa un baffo, saggiamente stamattina ho infilato gli stivali e ho portato con me l'ombrello. E bene ho fatto, visto che piove incessantemente da circa 5 ore, tanto che le strade sono un fiume in piena.
In pausa pranzo sono scesa col solito collega tutto impernacchiato (vestito in maniera cool, ndr) e ho provato una goduria che non si può spiegare, nel prendere di mira tutte le pozzanghere tutti i laghi e tutti i fiumi passandoci sopra noncurante del rischio affogamento!!! Oh! Guarda lì! C'è una pozzanghera!!! E splash! Con gli stivali dentro! Ovviamente ora il collega mi odia, perché mentre io sono tornata in ufficio asciutta come un deserto lui è rientrato bagnato fradicio come una maglia di lana lavata a mano senza centrifuga, e con le scarpe bell'e pronte da strizzare! Eh. Che gioia. Ihihih.

giovedì 10 gennaio 2008

stupidità umana

Alle 10 stamattina mi squilla il cellulare.

Lui: "Tesò!!!"
Lei: "Eh."
Lui: "Quella stronza della stazione..."
Lei: "Di quale stazione parli???"
Lui: "Di quella meteorologica."
Lei: "Beh?"
Lui: "Ieri sera quella cazzo di cosa diceva che oggi sarebbe stata una giornata di sole..."
Lei: "..."
Lui: "Diluvia e nun teng manc 'o 'mbrell!!!!"

martedì 8 gennaio 2008

napoli muore

Sono seria. Penso seriamente che se continua così tra poco ci scapperà il morto.
La situazione in provincia di Napoli è tragica, cumuli e cumuli e montagne alte metri e metri di immondizia hanno preso il sopravvento. Non mi sono mai sentita così sporca in vita mia. Mai così piena di vergogna come in questi giorni. La cosa che più mi sconvolge è che in mezzo a tanta brava gente che manifesta c'è una massa indefinita di stronzi di merda, perché è così che vanno chiamati, con il loro nome di battesimo, che stanno distruggendo una città. Devastano negozi, strade, finestre e balconi, rapinano a più non posso chiunque gli capiti sotto tiro, bruciano la spazzatura di continuo facendoci respirare la morte a pieni polmoni, fermano treni, autostrade e tangenziali, incendiano autobus. Terroristi. Stronzi di merda terroristi. Che si vergognassero. Se chi governa questa sfortunata città ci ha reso le cose non facili negli anni, questi animali invece ci stanno massacrando.

Ho tre sacchetti di immondizia in cucina. Né io né lui abbiamo il coraggio di andarli a buttare. Ché è meglio barricarsi in casa.

lunedì 7 gennaio 2008

chi fraveca e sfraveca nun perde maje tiempo

Ero pronta a sacrificare anche il libretto di assegni se fosse stato necessario. Invece venerdì sera al centro commerciale ho comprato poco e niente. Questi saldi per ora sono un flop. H&M aveva solo qualche stand con capi scontati, per il resto il prezzo pieno s'era impadronito di ogni cosa. Però... quando mi sono avvicinata agli accessori per i capelli i miei occhi hanno cominciato a lacrimare dalla gioia! Cerchietti, fermagli, fasce, tutti scontati del 50% circa! La mia mente è tornata alla mia nuova passione, il feltro, e alla prossima estate, quando ho deciso che sarò in giro per le feste di paese con una coloratissima bancarella. Ho afferrato un cestino e una cinquantina di accessori e mi sono fiondata alle casse felice come una pasqua!!! La commessa invece quando mi ha visto poggiare sul banco quel ben di dio è entrata in depressione: gli adesivi con il prezzo scontato erano stati attaccati tutti sui codici a barre. Così ho dovuto aspettare circa mezz'ora prima che il mio bancomat uscisse dalla mia borsa per essere barbaramente strisciato. Eh.

Ieri ho convinto i miei a pranzare a casa nostra. La mia idea era passare il pomeriggio con mamma a cucire piume, nastrini e bottoni e decorare borse. Lei ha accettato volentieri la richiesta, e dalle 16 alle 22 non abbiamo fatto altro che creare accessori deliziosi e originali.
Dopo pranzo lui e mio padre si sono accomodati sul divano davanti alla tv a vedere un film e a smaltire la piccola sbornia post pasto. Inutile dire che la pace dei nostri sensi è durata un paio d'ore. Terminata la visione si sono presentati tutti e due con aria minacciosa davanti a noi, intente a cucire a punto festone.

Lui: "Ma state ancora a perdere il tempo?"
Lei: "Se noi stiamo perdendo tempo voi due avete perso un anno della vostra vita davanti alla tv..."
Lui: "E mo che facciamo?"
Papà: "Che dici moglie, ce ne andiamo?"
Lei: "Ehi! Papà perché non accompagni lui da Decathlon a comprare gli scarponcini per la neve?"
Lui: "Ma io mi scoccio di andare... e poi sarà chiuso sicuramente il giorno della Befana!"
Lei: "Macché, vai sicuro, è aperto! Dai dai andate a comprare le scarpe per Praga, su!"

Incredibilmente li convinco, riuscendo a passare altre ore con la mia collega sarta. In una serata terminiamo due splendide borse e un gioco di società tenero e morbidoso. Verso le 21 sentiamo la chiave nella toppa... gli uomini sono tornati, accidenti.

Lei: "Beh? Comprate le scarpe?"
Lui: "Si, e ho acquistato anche qualche altra cosa..."

Inizio a fremere dalla preoccupazione, l'ansia mi assale, i tremori mi avvolgono, il sudore mi segna la fronte.

Lui: "Guarda qua? Una bellissima stazione metereologica!!!"

Oddio. Il sudore mi si ghiaccia addosso.

Lei: "Ma che mostro è 'sta roba qua?"
Lui: "Non è fantastica? Ora la monto e vedrai che bella che è!"
Lei: "Ma mi spieghi che cazzo te ne fai di quest'aggeggio???"
Lui: "Ti dice il tempo, la temperatura, la pressione dell'aria, capisci?"
Lei: "Ma anche il Colonnello Giuliacci te la dice, pure internet ti dà le previsioni, cioè ma ti pare normale??"
Lui: "Sei sempre la solita, comunque pure tuo padre se l'è comprata."

Uomini. Mettili insieme e combinano solo costosi guai.

Lui: "Ecco, vedi? Domani è nuvoloso, non piove!! Sei contenta??"
Lei: "Oh si, anche se dubito che non pioverà visto che il meteo in tv diceva il contrario."
Lui: "Guarda che è potente la stazione!!! Ti ricrederai!!!"


Buongiorno a tutti, sono le ore 10 in quel di Napoli. Ringrazio il cielo di aver messo gli stivali da pioggia e il pinocchietto. Diluvia.

venerdì 4 gennaio 2008

chi non Risiko non rosica

Tutta colpa di quel vino senza etichetta, di sicuro. Che lo bevi e ti rincitrullisci totalmente fino alle 13 del giorno successivo. Ecco come mi sento. Mi gira la testa, ho lo stomaco sottosopra, un equilibrio instabile e gli occhi che mi si chiudono. Già. Ieri sera a casa di amici ci siamo proprio dati da fare. Non fosse stato per il Risiko che per un paio d'ore ci ha tenuti occupati saremmo finiti agli alcolisti anonimi. Lui era convinto che avrebbe vinto la partita, come gli altri due maschi d'altronde. E invece a poco a poco noi brave donnine guerriere e battagliere li abbiamo eliminati dalla faccia della terra. Peccato che la mia sfiga ai dadi si sia data da fare: se fossi riuscita a battere i 3 neri superstiti in Europa Occidentale con la mia ciurma di 20 carri armati in Europa Meridionale avrei vinto io. Tzé.

mercoledì 2 gennaio 2008

tutto torna alla normalità

Ossia sveglia alle 7.30 per essere in ufficio alle 9, pranzare dalle 13 alle 14, uscire alle 18 ed essere a casa per le 19, stanca, distrutta e senza idee per la cena. Quando invece il nuovo anno dovrebbe cominciare silente, in un crescendo graduale, per non ledere la salute mentale di noi poveri lavoratori. Tzé.
Tutto riprende il normale corso di vita, la polvere in ogni angolo di casa, lavatrici da caricare e stendere, termosifoni da non dimenticare accesi ché altrimenti sono cazzi amari, lui che inizia a coltivare nuovi hobby (ora tocca agli elicotteri) povera me, post da scrivere tra un break e l'altro, albero e decorazioni da riporre nel ripostiglio, pandori da consumare a colazione, e si... i saldi. I miei amatissimi saldi. So che non dovrei spendere nulla in questo momento, so che dovrei autobloccarmi il conto corrente e il bancomat, so che non dovrei guardare le vetrine sbavando come un cammello, ma so anche che non resisterò. Venerdì sera la battuta di caccia è aperta! Trascino lui in auto e mi faccio condurre nel paradiso dello shopping! Eh!