venerdì 5 ottobre 2007

un venerdì romano

Arrivo al lavoro stremata, dopo ore di travaglio in attesa di un bus o di un treno o di un qualsiasi mezzo che mi porti a destinazione. Nondimeno stamattina, ch'è stata una tragedia. Ho desiderato un aliante con tutte le mie forze, o una leonardesca macchina volante, un unicorno, una scopa da vecchia strega bacucca, o qualsiasi cosa che prendesse il volo senza rimanere bloccato nel traffico o su un dannato binario. Inutile dire che anche oggi nessuno dei miei desideri è stato esaudito. Vabbè.

Oggi pomeriggio parto in treno con un collega, rivedrò lo splendido Palazzo delle Esposizioni a Roma alla sua inaugurazione dopo diversi anni di chiusura per lavori di restauro. Ho con me una borsa contenente tutto il necessario per un cambio d'abito prima della partenza, visto che non posso presentarmi sciatta come lo specchio mi ha appena detto di vedermi. Indosserò tra l'altro un pantalone verde, d'un verde che va nel grigio, un verde scacatissimo, smorto, anonimo. Colpa di quei bastardi di pantaloni neri ieri sera. Ho litigato con loro (ed erano in tre!), con il mio girovita, con il mio culo e la mia odiosa bilancia. Stronza. Sempre a dirmi che "gne gne gne sei ingrassata bella mia". Ho trascorso (perso) un'ora della mia vita davanti alla cabina armadio, che ormai ha preso le sembianze di un mercatino dell'usato. Panni appallottolati in ogni dove, panni da stirare, panni da appendere, panni da piegare. Dopo aver provato l'impossibile (dai tre pantaloni girovitacinquantacinque, a vestitini e gonne e a qualsiasi cosa mi scendesse addosso senza segnarmi con una bella X rossa i miei punti critici) la scelta è caduta sull'unico pantalone che probabilmente comprai anni fa in uno di quei giorni in cui:
1. la pancia è gonfia come un canotto
2. si è reduci da pranzi luculliani
3. stanno per arrivare le mestruazioni!
Perché sul momento mi calzò a pennello, ma una volta giunto nel mio armadio mi calzò largo. Mai messo, se non oggi.
Dovrò ricordarmi di comprare i cerotti prima di arrivare in stazione, perché le scarpe che ho intenzione di indossare a lungo andare (10 min. ca.) fanno uscire le bolle sul tallone (e a questo punto mi chiedo perché non ho mai visto un uomo con le bolle sul tallone, mentre di donne uuuh! tallone, caviglia, dita dei piedi... altro che donne, bolle ambulanti piuttosto), e non penso manco lontanamente di passare la serata tra opere di Rothko e Ceroli sapendo che Kubrick se la sta ridendo dalla sua odissea nello spazio, osservando una poveraccia che tenta in tutti i modi di non far combaciare tallone del piede con il retro della scarpa, pena bolla d'acqua da schiattare una volta in treno. No-no. Non ci penso proprio.

Il lato davvero davvero tragico di tutta questa faccenda è lui. Quando gli ho dato la notizia della mia partenza ha iniziato a lamentarsi.
"...E però..."
"...E uffà..."
"...E ma non era obbligatorio..."
"...E mo io che faccio..."
Roba del genere, giusto per tenermi su il morale. Che poi nemmeno passa mezz'ora, che mi chiama.

Lui: "Allora a che ora torni?"
Lei: "Per le 23 e qualcosa dovrei arrivare, mi vieni a prendere?"
Lui: "Certo che ti vengo a prendere!"
Lei: "Amo però mi dispiace che ti dispiace..."
Lui: "Vabbè tanto mi sono organizzato!"
Lei: "Davvero? Dai! Con chi esci?"
Lui: "Con un amico."
Lei: "Mmm... e dove andate?"
Lui: "..."
Lei: "Eh?"
Lui: "Da Satuuuuurn!!!"
Lei: "Sei unico." (leggasi Hai rotto, tu, Saturn e la macchina fotografica dei miei stivali)

Da stasera a casa saremo in tre. Anzi cinque. Due occhi io, due occhi lui, un occhio la stramaledettissima Nikon. O Canon? Boh.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Dovremmo far conoscere tuo marito ed Angel... sembrano UGUALI UGUALI! ;)

Anonimo ha detto...

Come ti capisco! Mi prende troppo scazzo quando devo andare via per lavoro e mi accorgo, sempre troppo tardi, che non ho niente di decente da mettermi.
E come per te, puntualmente, le scarpe sono sempre le più scomode.. -_-
Massima solidarietà per te!! :)
Spero che questo inizio in sordina ti porti un bellissimo proseguimento di giornata.
E se posso dire la mia, a Lui consiglio la Panasonic, che monta la lente Leica! ;)

Dott. Davide Longo ha detto...

magari è della Sony!!!
...lo so, non fa ridere...ma era per sdramattizare!!!

pOpale ha detto...

Come è andata la serata con la nuova arrivata ? :)

lei ha detto...

@segretaria: scoppierebbe la III guerra mondiale.

@simo: grazie per la solidarietà simo, ma ce ne vorrebbe anche per sopportare lui. Ora è lì che si trastulla con l'aggeggio infernale. Mi conviene spegnere le luci, tanto con tutti i flash che sta scattando sta casa si illumina a giorno.

@davide: Canon. E la questione è drammatica, t'assicuro :-D

@popale: carissimo, la serata ancora deve iniziare, e si prospetta una serie d'ore di vedovanza senza fine. ;-)